Movimento del corpo e pigrizia

Il movimento del e pigrizia

il corpo è parte integrante della nostra natura

 

Allora perché a volte ci facciamo prendere dalla pigrizia? Questione di scelte?

 

Il movimento del corpo fa parte di noi, della nostra natura, del nostro DNA, della nostra vita.

Anche nella quiete del sonno, dalla nascita sino all’attimo prima della morte, il nostro corpo è un completo e totale movimento di fluidi, di muscoli, di energie, di campi magnetici, di impulsi elettrici. Pensiero, immagini, calore, tutto è un divenire del corpo; il corpo è movimento per natura intrinseca, per istinto, per genetica, il movimento ci appartiene, l’evoluzione ci appartiene, il divenire ci appartiene.

Allora perché a volte la pigrizia prende il sopravvento?

Tutto del nostro corpo funziona perfettamente, fino all’attimo prima di guastarsi, giusto l’attimo prima: in un attimo è racchiuso il senso della vita e del movimento.

Di fronte alle scelte, tra muoversi e non muoversi, nello sport e nel gioco del divenire, ogni decisione presa nell’affrontare o non affrontare una scelta, è indecisione fino all’attimo prima di diventare scelta, e non sempre importa la consapevolezza o la razionalità della scelta.

Le ragioni del corpo invece, sono ragioni e sorrisi che la mente non conosce, lei attraverso il corpo, può solo percepire e sentire le sensazioni.

Il problema è nelle scelte, le scelte sono influenzate dalle credenze, su un dato movimento o una certa attività fisica: spesso se si parla di un’attività fisica o di un movimento (preferisco chiamarlo così) senza conoscerlo; si parla dell’immagine e dell’idea che si ha di quella cosa e spesso, troppo spesso, l’idea della mente non appartiene al corpo.

Le scelte possono anche essere influenzate da esperienze precedentemente fatte che sono rimaste negative, come se vi fosse il senso assoluto che ogni esperienza sia uguale all’altra.

Anche le nostre paure possono costituire un altro muro, un altro blocco: paura di non essere pronti, paura di non essere all’altezza, paura di non avere più l’età per fare certe cose, perché presi dal dover dimostrare ci dimentichiamo di quanto sia bello il gioco fanciullesco dell’imparare.

Invece il nostro corpo diviene, l’età è solo un idea di un divenire del corpo in una sua natura; e allora il corpo diventa un limite e non il mezzo tramite il quale tutto, assieme al corpo, diviene possibile.

A tutto questo diamo il nome di pigrizia.

Ma in realtà ogni nostra decisione riguarderà un attimo, l’attimo che diremo sì o no; finché la nostra mente deciderà di non provare, non sperimentare, non buttarsi, non godere di esperienze positive e negative, comprensioni e conoscenze del corpo, l’allineamento del dialogo tra corpo e mente sarà impossibile.

Un tempo, muoverci era indispensabile per procacciarci cibo o per sopravvivere: dovevamo rincorrere un animale da cacciare o scappare per non essere mangiati, dovevamo camminare per trovare acqua, cercare legna da ardere.

Oggi non dobbiamo più scappare da un animale che ci vuole mangiare, e i movimenti per nutrirci e dissetarci si sono ridotti all’aprire il frigorifero o il rubinetto dell’acqua, al massimo portare il carrello della spesa.

Mancano quindi le motivazioni ambientai e fisiologiche adattative al movimento, ma questo è rimasto geneticamente l’unico sistema di evoluzione e di prevenzione possibile. Ecco allora che dobbiamo cercare e trovare altre motivazioni per muoverci.

E quale migliore motivazione se non il gioco, il piacere di provare un movimento che piano piano riuscirà sempre meglio?

Finché non ci daremo modo di dedicarci a tutto quello che non abbiamo mai provato, di giocare con l’ignoto di un passo, un movimento, una giocosa sfida, un superare con fantastica normalità ciò che sembrava alla mente insuperabile.

Fino a quando non ci lasceremo stupire dal corpo, fino a quando i desideri del nostro corpo non diventeranno movimento, potremo partire come mille volte per poi arrenderci fermarci, potremmo trovare mille scuse, dirci che chi riesce è portato o fortunato.

Ma quando re-impareremo a giocare, a provare e riprovare sorridendo, allora qualcosa cambierà,  perché il corpo ama il cambiamento.

Autore: Francesco Menconi

Francesco Menconi

Ciao, sono Francesco Menconi... Nella mia attività quotidiana di Health Trainer ed esperto in metodologie Antiaging & Antistress, cerco innanzitutto di far innamorare le persone del loro corpo, attraverso la comprensione di sé che passa anche attraverso il movimento, perché solo vicini al corpo è possibile trovare il vero benessere... Mi piace scrivere per condividere quel poco che so su questo miracolo chiamato corpo umano.. Ho scritto 4 libri, i più importanti: "Ama il corpo tuo come te stesso, vivi circadiano" che ha venduto oltre 4800 copie ed il mio nuovo libro uscito a Dicembre 2021 "Accidia, dall'esistere, all'essere" Se ti va, scrivimi i tuoi pensieri lasciandomi un tuo commento...

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